Cronache di fiorile 1263
Nuovo Mondo
ottavo giorno della terza
decade di fiorile
1263
Il Nuovo Mondo - Scacco alla Regina
I conquistatori delle Terre Spezzate devono piegare, con la forza o con l'astuzia, il dominio dei Mirmìdoni per continuare l'esplorazione delle Terre d'Oltremare!
Nei mesi precedenti...
La Spedizione Palladiana verso il Nuovo Mondo
Il viaggio della
Spedizione Palladiana è stato lungo e terribile. L'immensità del mare aperto e il fetore dei ponti angusti e affollati di passeggeri che dormono e vivono tra barili d’acqua e gomene arrotolate. La forza inattesa delle onde e le interminabili, estenuanti settimane di viaggio trascorse nell’attesa che il tempo migliori o che qualcuno gridi ‘terra’.
Finché un giorno un buon vento favorevole spinge la grande e sfilacciata flotta lungo la rotta tracciata dall’
Ammiraglio Guadagno a bordo dell’
Ardita di Capo d’Alba. Dopo due giorni finalmente la Nave Ammiraglia ha avvistato la cima di una montagna. “TERRA! TERRA!”
Su ogni vascello la sera si beve e festeggia, tranne che sulle due navi incaricate da
Sua Maestà di giungere per prime in esplorazione del nuovo mondo, che scivolano rapide sulle onde verso le misteriose
terre d'Oltremare, una verso nord e una verso sud. La
Gottarda, carica di
cacciatori di
Alarico d'Urso e mercenari, e la
Melime, vascello
neenuvaren.
La sera successiva mancano ormai poche ore all’approdo. E’ allora che la burrasca scoppia violentissima, gettando nel panico le navi della flotta prima che possano raggiungere la terraferma. La notte è un incubo di folli onde e frustate di pioggia battente. Il frastuono soverchia il suono delle preghiere e le urla dei marinai. Nell'inchiostro denso di mare e notte, le punte aguzze di scogli aspettano invisibili i vascelli trascinati dalle onde.
Il Naufragio
E’ il
Naufragio della Spedizione Palladiana. Oltre la metà di tutti i vascelli si infrangono e i dispersi sono numerosi.
Il mattino seguente, gli uomini delle corti dei principi, insieme alla Principessa
Clizia degli Alessandridi e alla nobile Elda
Nyowin, dispersi e disarmati, sono riusciti a ritrovarsi e hanno organizzato un piccolo accampamento sulla punta della penisola.
Ma la nave ammiraglia, che ospitava anche Ser
Tancredi Roncaglia e il Vicerè
Morgante dei Castamanti, con una parte della flotta è approdata in un’insenatura sicura a nord ovest, dove è stato assicurato un campo. Nel corso della giornata sono inoltre partite diverse squadre di ricerca dei dispersi e lo stesso Capitan Guadagno ha trovato a fine giornata gli uomini delle corti, portando loro notizie e conducendoli al resto della flotta.
Ormai dopo giorni dal naufragio, alcuni nobili signori delle Terre Spezzate dispersi nella tempesta ancora mancano all’appello, la Principessa di
Venalia,
Desdemona Alcestidi, il Duca
Nero Portalupo e i suoi compagni d’arme e lo spadaccino venale
Ulisse da Vigezia, ma anche di alcuni degli uomini delle Corti ristrette dei Sette Principi non v’è traccia.
La conquista della Mirmìdia
Al grande accampamento della Spedizione Palladiana i superstiti si scambiano informazioni sulle scoperte fatte in terra d’Oltremare. Alcuni hanno combattuto contro i pericolosi
Mirmìdoni, i mostri che infestano la penisola. Creature organizzate e coordinate, sebbene non emettano voci o parole. Altri raccontano di aver conosciuto un niviano nativo, assaggiato gli strani frutti del nuovo mondo o di aver parlato con alcuni locali in vernacolare e che essi la conoscono come lingua degli
orchi.
Gli esploratori riferiscono che la
Mirmìdia, così si chiama la regione in cui la
Spedizione Palladiana è naufragata, è ricca di frutta e alberi che somigliano al Ferrolegno brinnico, il terreno è ricco e grasso e le montagne forse celano preziosi metalli... ma altri sostengono che siano dicerie, le montagne sono il luogo in cui i pericolosi Mirmidoni scavano le proprie tane e da cui regna la mostruosa
Regina dei Mirmìdoni che li guida.
I racconti si susseguono, mentre si aspetta che giungano altri superstiti ormai dati per morti, o magari prigionieri.
Passano così i giorni, quando tra le tende viene annunciato il bando di chiamata alle armi del
Vicerè Morgante dei Castamanti...
“Genti delle Terre Spezzate!
Quando siamo partiti per le terre d'Oltremare, nessuno aveva previsto il terribile naufragio in cui tanti valorosi sono caduti o dispersi.
(...
leggi il bando completo ...)
... Chiunque riuscirà a domare i pericolosi mostri noti come "Mirmìdoni" e a reclamare la terra in cui è avvenuto il naufragio, diverrà il Signore dell'Est.
Egli potrà governare su tutta la terra che fu dei Mirmìdoni, terre che per sempre apparterranno a lui e ai suoi figli...
Riassunto di quanto accadde
Senza ombra di tregua dalla pioggia e dagli stenti, il grosso dei superstiti della spedizione seguì la guida di
Sitara fino alle terre della "Regina delle Regine" mirmidoni, dove -non senza sorpresa- gli si parò di fronte un accampamento dei riottosi
Brumiani, che forti dell'alleanza con un "nido" minore di
Mirmidoni avevano avuto la strada spianata sin lì. Dopo un breve bisticcio e con molti mugugni gli uomini del Nord acconsentirono ad accogliere la caronava stremata e presto si prese contatto anche con i
Brinnici e i
Neenuvaren, giunti anch'essi in anticipo grazie ai loro esploratori.
(continua)
Ritratti e disegni - 1 - 2 - 3
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